Una storia vera che ti farà riflettere sul delicato equilibrio tra la valutazione di un immobile e la soddisfazione del cliente.
Introduzione
Sei mesi fa, un cliente mi contatta con l’obiettivo di vendere la sua casa. Dopo un’attenta analisi del mercato e delle caratteristiche dell’immobile, formulo una valutazione di mercato di 190.000 euro. Il cliente, tuttavia, ha delle aspettative ben diverse e vorrebbe partire da una richiesta di 260.000 euro.
Il difficile rapporto tra agente immobiliare e cliente
Nonostante i miei tentativi di spiegargli che un prezzo così elevato rischia di scoraggiare potenziali acquirenti e allungare i tempi di vendita, il cliente insiste sulla sua valutazione iniziale. Dopo settimane senza alcun appuntamento, gli propongo di rivedere al ribasso il prezzo, ottenendo un suo “ok” per 240.000 euro.
La realtà dei fatti
Ribadisco ancora una volta che il valore reale dell’immobile si aggira intorno ai 190.000 euro, ma il cliente sembra irremovibile. Alla scadenza dell’incarico, decide di affidarsi ad un’altra agenzia che propone la casa a 215.000 euro, un prezzo ancora superiore alla mia valutazione ma sicuramente più realistico rispetto alla sua richiesta iniziale.
Le insidie della valutazione immobiliare
Questa esperienza mi ha fatto riflettere su quanto sia complesso il rapporto tra agente immobiliare e cliente quando si tratta di stabilire il giusto prezzo di vendita di un immobile.
- Se fai valutazioni alte e non vendi, sei incapace: Spesso i venditori tendono a sovrastimare il valore della propria casa, convinti che un prezzo più alto porterà a maggiori guadagni. Tuttavia, un prezzo eccessivo rischia di allontanare i potenziali acquirenti e di far rimanere l’immobile invenduto per lungo tempo.
- Se le fai basse, vuoi svendere: Dall’altra parte, proporre una valutazione troppo bassa potrebbe far pensare al venditore che l’agente stia cercando di “sventare” l’immobile per concludere velocemente l’affare.
- Se le fai giuste, secondo loro la casa vale di più: Anche quando la valutazione è corretta e basata sui dati di mercato, il venditore potrebbe non essere d’accordo, convinto che la sua casa sia “speciale” e valga di più rispetto alle altre.
Conclusioni
Come agente immobiliare, mi trovo spesso a dover mediare tra le aspettative del cliente e la realtà del mercato. È un compito delicato che richiede grande professionalità, empatia e capacità di comunicazione.
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