Lo so, è un argomento che scotta…
Quindi prendi un bel respiro e cominciamo.
Ho seguito con attenzione il primo appuntamento del format “il salotto di FIMAA Bari” durante il quale il presidente Fimaa Bari, Gigi Foresio, ha illustrato le perplessità circa la proposta di direttiva che approderà il prossimo 9 febbraio alla Commissione del Parlamento europeo.
Di seguito, invece, le mie considerazioni.
1 – Cosa prevede la direttiva “casa green”
Prima di tutto, secondo la bozza messa a punto dal Parlamento europeo, tutti gli immobili residenziali dovranno rientrare nella classe energetica E entro l’1 gennaio 2030, in quella D entro l’1 gennaio 2033. Pertanto i proprietari delle abitazioni dovranno intervenire su caldaie, cappotti termici, infissi e così via.
2 – Criticità e opportunità
Da un lato, è del tutto evidente che gli obiettivi prospettati dalla UE sono “eccessivamente stringenti e con tempi troppo brevi” e difficili da raggiungere con il blocco dei crediti, le incertezze sui bonus e le continue modifiche normative.
Dall’altro lato, lo scopo più importante della direttiva è quello di creare nuove opportunità per investire in abitazioni più efficienti e confortevoli, in grado di abbassare i consumi di energia e quindi le bollette.
3 – Conclusioni
La normativa UE potrebbe far scoppiare un’autentica bomba sul mercato immobiliare, portando a costi insostenibili per Stato, famiglie e imprese. Occorrono impegni seri del mondo politico sulla riqualificazione energetica degli edifici, sia pubblici sia privati, e sul reperimento delle risorse necessarie.