Prima il coronavirus poi la guerra, entrambe tutt’ora in corso! Da due anni a questa parte non stiamo avendo un attimo di tregua. La frase più cliccata sul più utilizzato motore di ricerca, Google, è se la guerra in corso influenzerà il mercato immobiliare residenziale. Ma andiamo per gradi.
Che cosa è successo con l’emergenza covid_19
Col coronavirus il mercato residenziale ha sopportato molto bene l’impatto delle restrizioni e delle difficoltà economiche rispetto a quella che poteva essere una nuova e profonda crisi dell’immobiliare. Tra i fattori di spinta del mercato sicuramente il Decreto Sostegni bis. Si è registrato un deciso aumento dei mutui erogati agli acquirenti. Altro fattore trainante i tassi di interesse ai minimi storici.
Quali sono gli scenari ipotizzabili sul mercato immobiliare come conseguenza della guerra russo-ucraina?
Qualche giorno fa ho fatto un sondaggio sul mio profilo social per sapere come cambierà il mercato immobiliare nel breve periodo. La maggiori parte di voi ha risposto così:
1) i prezzi probabilmente saliranno;
2) non ci sarà una crisi immobiliare.
Verosimilmente sul mercato immobiliare le conseguenze di quanto sta accadendo saranno inferiori rispetto a molti altri settori che probabilmente attraverseranno un periodo di crisi immediato, come quello legato all’energia ma anche quello della ristorazione o del turismo.
Il real estate risponde a logiche di mercato basate su criteri medio lunghi; difficilmente si vede una ripercussione sui prezzi nel breve termine.
Quindi, considerando che negli ultimi anni i prezzi sono stati in salita, la situazione più probabile è che la tendenza resti tale o al massimo rallenti.
Quali conseguenze sulle compravendite immobiliari?
Una cosa certa è che il mercato residenziale dovrà fare i conti con l’inflazione in aumento e con un innalzamento dei tassi sui mutui, che potrebbero rallentare il mercato e rendere gli acquirenti più cauti.
Ed ancora, con l’innalzamento dei prezzi delle materie prime, dei materiali per l’edilizia, presumibilmente il dato più negativo nel breve e medio termine si registrerà per gli immobili di nuova costruzione.
Potrebbe, quindi, calare la domanda sul nuovo in favore di un usato che magari ha beneficiato dei lavori di ristrutturazioni tramite il Superbonus 110%.
In conclusione, la crescita post pandemia probabilmente andrà a tamponare la situazione attuale, rendendola meno grave di quanto potrebbe essere.
Io resto ottimista e voi?
Pietro Palermo, Remax Stella Polare Bari